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Metafile di: Tutti i colori della Verità
data 2002-10-29
autore Gianfranco Novo
titolo Tutti i colori della Verità
genere Filosofia
contatore 715
Tutti i colori della Verità
- Io sento che deve esistere una Verità - disse Due - altrimenti nulla avrebbe più senso, non per niente la logica si basa sui concetti di vero e falso e cos'è più ragionevole della logica? Per la stessa ragione Gödel, proprio a partire dalla logica, è riuscito a dimostrare l'esistenza di Dio. -

- Che ci sia una Verità lo credo anch'io - intervenne Tre - dubito però che abbia la caratteristica bipolare come tu lasci intendere. -

- Che altro si può pensare - replicò Due - su cosa possiamo fondare l'etica, se non sulla logica? Come ragioni quando devi decidere se mettere o no un semaforo ad un certo incrocio e che tipo di semaforo mettere? -

- Giusto i semafori - disse Tre trionfante - perché i semafori hanno tre colori? Se dovessimo applicare la tua logica, ne dovrebbero averne soltanto due, ma, come vedi, non c'è solo il rosso (fermo = falso) e il verde (passa = vero), ma c'è anche il giallo (attendi = ...)

- Attendi uguale a cosa? - continuò Due, con un sorriso ironico - Vedi che appena esci dalla logica bipolare, non riesci più nemmeno a parlare? La Verità è che il nostro mondo è immerso in questa logica. La nostra mente è formata in questo modo, ci è stato dato il libero arbitrio perché possiamo scegliere fra le uniche due possibili alternative: il vero o il falso, il bene o il male, la luce o la tenebra: perché possiamo compiere questa scelta fondamentale e meritare il paradiso o l'inferno, per l'eternità. -

- Già, luce o tenebra - disse Tre - ma se proprio la luce è la dimostrazione che la realtà è triale! Ormai tutti sappiamo che i colori possibili, tutti il colori della Verità, possono essere composti a partire da tre fondamentali, possiamo dar loro i nomi che vogliamo, possiamo addirittura scegliere fra varie possibilità, ma devono essere sempre tre.
Prova a pensarci bene, supponiamo di aver scelto il rosso, il giallo e il blu, con la tua logica si potrebbe ridurre tutto a due, per esempio ponendo il rosso uguale falso (come nel semaforo di prima) e il verde, suo contrario, uguale a vero, ma la verità sarebbe falsa, forse è meglio dire cieca, perché non riuscirebbe a distinguere, nel verde, il giallo dal blu.
Capisci cosa voglio dire? Il Dio definito da Gödel, in base alla sua logica dualistica non saprebbe distinguere il giallo dal blu.
A considerare la Verità una, anzi mezza (metà del dualismo vero falso) si diventa daltonici! -

- Cosa avete contro i daltonici? - intervenne Uno, che era stato zitto fino a quel momento - credete forse che i daltonici non riescano a riconoscere la Verità? Io sono daltonico e sono convinto che è proprio questa caratteristica a permettermi di distinguere la Verità, quella vera, da quelle, illusorie, che chiamate rosso, giallo, blu, verde, ecc..
E sì, caro Tre, perché la distinzione fondamentale è luce o buio, non rosso o verde, se tu fossi daltonico sapresti che, noi non distinguiamo i colori per niente, e non tanto il rosso dal verde o il giallo dal blu (qualsiasi cosa tutto ciò voglia dire). -

- Non ho niente contro i daltonici, ovviamente, - rispose Tre - ma dubito che esserlo sia un vantaggio: ammetterai che, quando vi trovate di fronte ad un semaforo, avete qualche problema per decidere se passare o meno. -

- Capisco che per voi cromatici sia difficile astrarre, - ribatté Uno - è la vostra facilità a vedere fisicamente che vi ha resi ciechi, anzi daltonici alla vista intellettuale.
Non ti rendi conto che i semafori sono stati inventati da un cromatico, per i cromatici?
E i daltonici?
I daltonici non possono guidare, facile la soluzione di un cromatico! Basterebbe mascherare il rosso con un cerchio, il giallo con un triangolo e il verde con un quadrato!
Ma ti voglio fare una proposta, per farti vedere quanto la nostra vista sia più efficiente di quello che normalmente s'immagina.
Perché non facciamo semafori a luce pulsante? Per esempio tre pulsazioni al secondo per fermarsi, quattro per aspettare e cinque per passare. -

- Bravo, - disse Tre al colmo dello sdegno - e chi riesce a riconoscere le tre pulsazioni al secondo dalle quattro e dalle cinque? -

- Io, - rispose Uno con un largo sorriso - è da una vita che le chiamo rosso, giallo e verde. -

- Bravo Uno, bel colpo, - disse Zero, che, fino a quel momento, era rimasto ad ascoltare - spero però che, a questo punto, ti renderai conto della conseguenza estrema del tuo ragionamento: la Verità è tanto più vera, quanto meno è tangibile, quanto più è astratta.
In questo senso, noi ciechi siamo i veri privilegiati, perché la nostra condizione ci permette di liberarci anche dell'ultimo residuo logico: il dualismo luce-ombra.
Noi non viviamo nel buio, come credono i vedenti, noi viviamo nella Verità. -

Padova 29-10-2002

Gianfranco Novo



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